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Ambiente in Appennino: tra tutele mal poste e speculazioni



Provo a mettere insieme una serie di dati, impressioni, scambi di opinioni e spero di riuscire a "sgarbugliare" la matassa di pensieri che ho in testa.
Sono diversi anni che vivo e lavoro in Appennino, a Bardi nell'Alta Val Ceno parmense. Ora opero anche come Guida Ambientale Escursionistica della Regione Emilia-Romagna, con all'attivo almeno 800 chilometri all'anno a piedi per sentieri, boschi, laghi, vette, fiumi e torrenti, borghi abitati e abbandonati. Batto praticamente il territorio palmo a palmo, con un cammino lento che è per forza analitico.
Come si può vedere nel sito del gruppo delle guide di Val Taro e Val Ceno TREKKINGTAROCENO.IT.
Mi muovo in spazi con una densità media di 13 persone per chilometro quadrato, dove la natura è sicuramente l'elemento preponderante. Ma questo non significa che alcuni di quei pochi, anche a vantaggio degli interessi di tanti altri che qui non ci vivono, non riescano comunque a fare danni enormi quando vogliono.
Viene da chiedersi se purtroppo non siano proprio il sottosviluppo economico e l'abbandono demografico ad aver permesso alla natura di essere rigogliosa. Una maggiore densità, che sarebbe necessaria per ripopolare e far rivivere la montagna, sarebbe alle attuali condizioni sociali, culturali e politiche anche pericolosa per l'equilibrio dell'ecosistema della montagna stessa?
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Cave all'amianto: una foto che vale più di 1000 parole


Questo sarebbe il cumulo posto sotto sequestro nella Cava di Pietranera a Bardi. Un cumulo di ghiaie ofiolitiche che durante uno dei rarissimi controlli era risultato con presenza di fibre libere di amianto ben oltre il valore soglia.
Un valore soglia superato nonostante sia stato accuratamente fissato molto alto, stabilito unilateralmente dagli organi politico-sanitari, senza che venisse mai spiegato il criterio scientifico utilizzato. Anche il prof. Canessa, Direttore della UO Complessa di Pneumologia della ASL 5 La Spezia e Primario di Pneumologia presso l'Ospedale di Sarzana, ha detto durante un recente convegno che quel valore non è riconosciuto a livello medico-scientifico poiché per chi si occupa di mesoteliomi di amianto nessuna fibra dovrebbe essere dispersa in ambiente.
Eppure a oggi la situazione è quella che si vede nella foto: un cantiere abbandonato, non recintato, con teli da legna strappati e che in parte sono volati altrove con il loro bel tesoretto di fibre addosso.
Quando abbiamo posto l'accento anche sulla carenza dei controlli passati, presenti e futuri, ci è stato sempre risposto che le prescrizioni sarebbero state fatte rispettare. A dimostrazione di ciò un cumulo ben carico di fibre all'amianto è lì a cielo aperto a farsi sparpagliare per chilometri dal vento. Qualsiasi escursionista, fungaiolo, cacciatore può passarci addirittura sopra senza che una recinzione glielo abbia impedito o anche solo un cartello lo abbia avvisato.

La domanda è molto semplice: se le cosiddette autorità sanitarie coordinate dai Comuni (ricordo che i Sindaci sono per legge le massime autorità sanitarie dei Comuni da loro amministrati) non sono nemmeno in grado di garantire la non dispersione di fibre quando le cave sono inattive, come faranno a farlo mentre funzioneranno?

Al di là di come la si pensa sul fatto che questa cave nocive possano o meno riaprire, rimane la sensazione di non essere minimamente tutelati e garantiti. La non certezza della legalità e della tutela dei diritti in generale, non solo della propria salute, trasforma il caso emblematico delle cave in un qualcosa di simbolico, che fa emergere l'inadeguatezza della politica ed evidenzia il conflitto tra le norme e l'inerzia delle autorità sanitarie o ambientali. Il tutto con uno sbilanciamento a favore degli interessi economici di parte che come minimo fa pensare.

Mettereste mai una bomba in mano a un bambino dicendo che tanto basta che non tiri l'innesco e non sarà pericolosa? E se dopo che gliel'avete messa in mano andaste a fare un giro non curandovi più del bambino e della bomba, secondo voi la gente rimarrebbe lì tranquilla?

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Il font PragmataPro™ di Fabrizio Schiavi può diventare OPEN SOURCE

Fabrizio Schiavi: abbiamo fatto la stessa scuola, condiviso lavoro, spazi, progetti ai tempi dello studio in casa mia e in quello "open verso il borgo" di via Campagna, ci siamo passati lavori, consigli, abbiamo discusso vivacemente di design e affini, ci siamo presi per il culo. Insomma, si è condiviso tanto.
È uno scorbutico genio, montanaro nell'anima, diffidente come pochi. Un'ostrica che si può aprire con entusiasmo o chiudersi all'improvviso e rumorosamente come una cassaforte.
Il miglior designer italiano da almeno 20 anni, è inquadrabile soprattutto come font designer. Ha progettato, realizzato, pubblicato e venduto fonts con le migliori "fonderie" del mondo e da diversi anni si autoproduce e li vende direttamente dal suo sito.
Aveva già messo a disposizione la serie di pittogrammi Siruca™, dove chiunque poteva scaricare e utilizzare gratuitamente il font di simboli, crearne di nuovi con lo stesso stile e gabbia, aggiungerli e rimandarglieli per aggiornare la serie e rimetterla a disposizione di volta in volta rinnovata.
E stavolta mette in vendita alla comunità dei sostenitori il codice sorgente di uno dei suoi migliori fonts: il PragmataPro™, condensato e monospaziato, utilizzabile senza interlinea, ottimizzato per la vista a schermo e quindi ideale per la scrittura e visualizzazione di codice.
1699 caratteri, di cui 264 disponibili in grassetto, corsivo e grassetto corsivo. 1200 caratteri ottimizzati a mano, singolarmente, per la vista a schermo dal corpo 9 al corpo 48.
Ora lancia una campagna di raccolta fondi su Indiegogo, il più popolare servizio in questo senso, per rendere completamente aperto il font con la licenza Creative Commons 3.0.
Si può donare anche solo 1 dollaro per raggiungere la ragguardevole cifra di 220.000.
Se l'obiettivo non verrà raggiunto chi avrà donato 1 dollaro potrà comunque scaricare a fine campagna il font a soli 20 dollari, contro i 170 attuali. Regola valida anche per chi ne donerà 20 con in più la possibilità di scaricare subito gratuitamente la vecchia versione del Pragmata base.
Ci sono anche scaglioni da 150, 300 e 500 dollari con "premi" incrementali e al momento in cui scrivo ci sono già due donatori da 150, ma anche 18 donatori da 1 dollaro e 27 da 20 dollari.
Ma il vero obiettivo da raggiungere sarebbe quello totale, così da regalare al mondo questo font unico e utilissimo.


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Halloween al Castello di Varano de' Melegari e di Compiano (PR)


Percorsi dell'horror notturni per adulti sia domenica 30 che lunedì 31 ottobre e una magica avventura per bambini nel pomeriggio di domenica 30.

A 5 minuti dal casello di Fornovo sull'A15. Due eventi organizzati dal team che ha gestito per anni il Castello di Bardi portandolo al successo con eventi, progetti e iniziative, arrivando a oltre 39.000 presenze all'anno. Si tratta della Coop DIASPRO ROSSO che amplia ora l'offerta a tutto il territorio della VAL CENO, sempre in collaborazione con la Compagnia San Giorgio e il Drago.
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RAPPORTO FORESTE: ebook gratuito di Coop

È la prima volta che mi ci metto sul serio, dopo un paio di esperimenti fatti a scopo personale solo per soddisfare la mia curiosità. E ne è venuto fuori un bell'eBook. A regola d'arte, con tutti i parametri e le opzioni che i diversi formati e lettori prevedono.
È l'ultimo rapporto scientifico prodotto da Coop e realizzato da un nutrito gruppo editoriale misto, composto da diverse persone della stessa COOP ITALIA e di WWF, LIPU, GREENPEACE, LEGAMBIENTE, MINISTERO AMBIENTE, Università, Istituti di Ricerca, consulenti ambientali. Tutti i nomi sono riportati nelle note di edizione.


All'inizio l'ho progettato come libro cartaceo in Indesign, ad alta risoluzione per la stampa, pensato ovviamente su carta FSC. Ma giustamente durante la progettazione il gruppo di lavoro si è orientato per coerenza verso un'edizione solo digitale e cioè in PDF da scaricare gratuitamente. A quel punto ho proposto all'ufficio comunicazione di Coop Italia di azzardare anche l'ebook vero e proprio e ora che è finito e testato è stato reso disponibile gratuitamente per il download nel sito COOPAMBIENTE.IT (fare tasto destro e lo scaricamento relativo del file collegato, perché alcuni browser si "incriccano" con i formati .epub e .mobi).

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Riflessione per “Libertà” di Ugo Locatelli*

Riporto questo intervento dell'amico Ugo, pubblicato sul quotidiano di Piacenza il 20.4.2011.

Scrivere qualcosa su questo periodo sempre più oscuro per il nostro Paese, un piccolo contributo per la Società Civile? Il virus del disimpegno ha subito cercato di ostacolarmi, bisbigliando "Tanto non serve a niente".
Allora ho ripensato alla nostra Costituzione - nata dalla Resistenza - gravemente minacciata; all'anniversario della Resistenza; al "Parco Fratelli Locatelli" che la città di Bergamo ha dedicato a mio padre - il comandante partigiano Rino - e ai miei zii Albino e Giuseppe, caduti combattendo i nazifascisti. Sono temi densi, scriverne brevemente è limitativo. Non dire nulla lo è di più.
L'intenzione di queste righe è fornire al lettore, soprattutto ai dubbiosi, spunti per non “esonerarsi” dal riflettere.

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MOSTRE ED EVENTI al Castello di Varano (PR) 24-25 aprile






IL GRANDE RISORGIMENTO E L'UNITÀ D'ITALIA
LUNEDÌ 25 APRILE - dalle 10 alle 19
RIEVOCAZIONE STORICA CON LA "COMPAGNIA SAN GIORGIO E IL DRAGO".

Le rivolte popolari contro l'occupazione austriaca sono il tema di fondo delle ambientazioni e delle vicende che si svolgeranno nel Castello Pallavicino.
Scontri, rivolte di popolo, spari lungo le vie del castello e infine la liberazione dagli invasori!
Con costumi della metà del 1800 e allestimenti perfettamente curati.
Sarà presente anche un mercatino con artigianato storico e le visite al Castello saranno guidate, con animazione, per tutta la giornata.
Ingresso: € 10 adulti, € 5 bambini.
In collaborazione con il Comune di Varano de' Melegari.

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I materiali dei 150 anni dell'Unità d'Italia visti dal vivo all'Ipercoop.

Sabato, tornando dall'inaugurazione a Parma dell'ottima mostra di Mauro Fornari, sono passato di corsa al nuovo Ipercoop nel Centro Commerciale Eurosia. Sono entrato che Radiocoop stava già annunciando di avvicinarsi alle casse. Rispettare la lista spesa di mia moglie si dichiarava un'impresa impossibile, per giunta in un punto vendita mai visto e con la disposizione prodotti tutta da scoprire.
E così ho soprattutto curiosato e fatto spesa a caso.
Ho visto dal vivo i materiali realizzati per il centocinquantesimo, l'immensa lavorata degli ultimi 2 mesi. Progetto che ho raccontato in modo più distaccato e tecnico nel sito, con una scheda visibile cliccando qui.
Per una volta son soddisfatto e chi mi conosce bene sa che è cosa rara. Ovviamente la mia pretesa di vedere tutti e 78 i materiali progettati e realizzati era folle.
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3 APRILE 2011: escursione per famiglie dell'OTP-GEA in Val Noveglia (BARDI - PR)

Abbiamo organizzato un'escursione aperta a tutti, da Noveglia alle Cascate di Lavacchielli, nella giornata di domenica 3 aprile 2011.
Si tratta di un percorso di 13 chilometri, che potremmo ridurre a 8 in caso di stanchezza o a seconda dell'età dei bambini presenti dividendoci eventualmente nel ritorno in due gruppi. Con un totale di salite molto contenuto dato che si partirebbe dai 500 metri della Baita al campo sportivo di Noveglia per arrivare al massimo agli 850 delle cascate, rimanendo per la maggior parte del tempo tra i 700 e gli 800 metri.
La giornata, stando alle previsioni, dovrebbe essere bella; non calda ma leggermente nuvolosa/soleggiata. Speriamo.

Il percorso dell'escursione è visibile su GPSIES CLICCANDO QUI e il file per navigatori GPS è scaricabile.

Inizieremo con un pezzo di Ippovia dell'Appennino da Noveglia a Pieve di Gravago, dove utilizzeremo un pezzo di Via degli Abati (sentiero 803a), passando a fianco di un antico lavatoio in pietra e un antico mulino, per raggiungere l'abitato di Bré. Con un breve tratto di strada asfaltata arriveremo a Stabio dove scenderemo su un'antico percorso lastricato in pietra e fiancheggiato da muri a secco e terrazzamenti. Per tutti questi primi tratti saremo sorvegliati dall'alto da un'antica "battagliola", una torre di avvistamento di epoca addirittura pre-romana.
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REPERTI: lo script del videoclip CHEOPE dei VALLANZASKA

Ho comprato un hard disk esterno da 2TB perché mi sono accorto come molti che la promessa di 100 anni di durata dei CD era una grossa balla. Quando ogni tanto mi capitava di ripescare tra il migliaio di CD e DVD del mio archivio file spesso mi capitava che fossero totalmente o in parte illeggibili. Stranamente i più vecchi, masterizzati al costo di 150.000 lire l'uno presso un service che aveva pagato il masterizzatore Kodak qualcosa come 19 milioni delle vecchie lire, non danno problemi. I supporti del 1994/1995 erano infatti più spessi e probabilmente la bassa velocità di scrittura, che credo fosse solo 1x, ha inciso tracce più larghe e profonde. Prima che sia troppo tardi ho iniziato a copiarli sull'HD e man mano gli do un'occhiata e una sistemata. Anche solo per uniformare i nomi delle cartelle e poi ritrovare più facilmente in vista a lista i progetti. Ne ho già copiati una cinquantina e spuntano reperti interessantissimi che andranno ad arricchire il PORTFOLIO del sito www.davidegalli.com, rare foto che ho già iniziato a pubblicare in Facebook. Ma ci sono anche "storie" adatte a questo blog.
È spuntato ad esempio questo script, insieme al primissimo prescript, scritto probabilmente insieme a Sara Beltrame che fu coautrice e aiuto-regista. Datato 24 luglio 1999 e cioè 2 giorni prima dell'inizio delle riprese.
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